La racchettata in Leventina che non ti aspetti: la Capanna Garzonera

Ce ne sono diverse, in Leventina, e presto ve ne parlerò con gioia, ma la racchettata in Leventina che non ti aspetti è quella alla Capanna Garzonera.

Ma perché è proprio lei la racchettata in Leventina che non ti aspetti?

Perché è una delle meno scontate, una di quelle che non ti viene in mente subito, una di quelle che tendi a dimenticare perché “alla Garzonera ci si va solo d’estate”. E invece no, ma chi l’ha detto? Certo, raggiungere la Capanna non è così facile, ma con un po’ di impegno e di buona volontà ci si può arrivare.

Ecco quindi l’itinerario suggerito

26 dicembre 2020, Nante (m1428) – Segna (m1484) – Alpe Nuova (m1489) – Cascina di Prato (m1614) – Pian Taiöi (m1666) – Rifugio Garzonera (m2003) – Pian Taiöi (m1666) – Cascina di Prato (m1614) – Alpe Nuova (m1489) – Segna (m1484) – Nante (m1428)

Link all’itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Partiamo da Nante in un 26 dicembre freddo, parecchio freddo. In dicembre – e questo è un aspetto che vi consiglio di considerare – sul versante di Nante non vi è molto sole. Arriva sul tardi (se arriva). Ma arriva, senz’altro, nei primi mesi dell’anno. Quindi se cercate il sole invernale vi conviene andare alla Capanna Garzonera in quel periodo. Anche se una volta in cima il sole c’è. Sempre!

Alla fine del paese di Nante si segue la strada asfaltata che va verso l’Alpe Nuova. L’itinerario è semplice e volendo non serve mettere le racchette. Subito dopo l’Alpe Nuova però, all’altezza dell’acquedotto che si trova accanto al torrente Calzascia, la musica cambia. Il sentiero, o meglio, la traccia sale in mezzo agli alberi. Non vi è una vera e propria direzione, basta continuare a salire, tenendo il torrente sulla propria sinistra, finché il sentiero non spiana e ci si ritrova nel piccolo paradiso di Cascina di Prato. Qui, oltre a perdersi per quanto è bello il posto, si attraversa un ponticello e si segue la traccia verso sinistra fino ad arrivare al Pian Taiöi.

Al Pian Taiöi si oltrepassa un altro ponte e si torna a salire. A salire decisamente. Quella che manca è infatti la tratta più impegnativa e difficile dell’escursione (circa un’ora). Il dislivello non è molto (sono all’incirca 300m) ma il sentiero è molto ripido, la neve è soffice e la traccia stretta e poco visibile. Inoltre, ed è questo a rendere difficile questa parte di salita, il sentiero è un po’ storto, quindi basta davvero poco per scivolare.

L’aspetto positivo è che la Capanna Garzonera si vede solo alla fine, quando ormai sei arrivato. Hai quindi una sorta di effetto sorpresa, che dopo gli ultimi dieci tostissimi minuti di salita ti fa quasi dire, in una sorta di delirio, “oh guarda, sono già arrivato”. Il luogo è speciale: una terrazza soleggiata sull’alta Leventina, con vista sul massiccio del Gottardo da una parte e sulle cime a cavallo tra Leventina e Alta Valle Maggia dall’altra.

Il rifugio non è custodito ma è sempre aperto, ideale quindi per riscaldarsi se le temperature sono basse.

Il ritorno, sulla stessa tratta dell’andata, è molto veloce, con le racchette sembra quasi di volare. In men che non si dica scendiamo al Pian Taiöi e alla Cascina di Prato – dove ci fermiamo per una breve pausa-set fotografico (un grande grazie alla pazienza di mio marito…!) – e arriviamo a Nante.

Quanta gioia ad alta quota per la racchetta alla Capanna Garzonera?

Classificazione: 4 su 5.

Qualche dato…

DURATAANDATA: 2H20, RITORNO: SI VOLA!!!
LUNGHEZZA12.5KM
DISLIVELLO649M
DIFFICOLTÀT2
RISTORO SUL PERCORSONO MA AL RIFUGIO GARZONERA, CHE NON È CUSTODITO, CI SI PUÒ CUCINARE QUALCOSA 🙂
ACQUA SUL PERCORSONON IN INVERNO
ADATTO AI BAMBININON IN INVERNO
PUNTI PANORAMICISÌ, SULL’ALTA LEVENTINA
PARCHEGGIOSÌ, A NANTE CI SONO DIVERSI PARCHEGGI

Qualche immagine…

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