Il Monte Gambarogno in realtà non ha bisogno di grandi presentazioni. Svetta sul Gambarogno, dominandolo direi, e dalla sua cima si gode di una vista pazzesca sul Locarnese, sul Lago Maggiore e sulla catena alpina. Ruotando la testa in direzione sud-est, inoltre, si scorgono benissimo anche il Monte Tamaro e il Monte Lema, compresi quindi alcuni tratti della classica e splendida traversata tra questi due. L’escursione dovrebbe stuzzicare l’interesse di tutti perché, per godere di questo spettacolo, basta una camminata di un’oretta circa, con meno di 300 metri di dislivello. Insomma, minimo sforzo, massimo risultato! Cosa state ancora aspettando?
Il Monte Gambarogno, d’estate come d’inverno
Eravamo già saliti al Monte Gambarogno, però in estate, e ci era piaciuto molto. Ci interessava quindi ripetere l’esperienza in inverno, con le racchette, per vedere il contrasto tra le montagne innevate e il blu intenso del Lago Maggiore.
Ecco quindi l’itinerario suggerito
13 marzo 2021, Alpe di Neggia (m1394) – Monte Gambarogno (m1674)– Alpe di Neggia (m1394)
Link all’itinerario su SvizzeraMobile
Pronti, partenza, via!
Per salire al Monte Gambarogno si parte dall’Alpe di Neggia, che si raggiunge salendo in auto da Vira-Gambarogno. Da Vira-Gambarogno bisogna calcolare circa una mezzoretta di tragitto, tra una curva e l’altra. Sono circa 13 chilometri. Lo scrivo perché la prima volta che siamo stati ero convinta che saremmo arrivati in una decina di minuti… e invece no! Quindi suggerisco di calcolare bene i tempi.
All’Alpe di Neggia vi sono diversi parcheggi. Negli inverni innevati vi è anche in funzione un piattello per chi volesse farsi una sciatina (ina-ina).
Noi siamo saliti con le racchette ai piedi, anche se la traccia, ben definita, avrebbe consentito di raggiungere il Monte Gambarogno solo con gli scarponcini da montagna.
Il sentiero parte, in leggera salita, accanto al piattello. Non si può sbagliare, basta seguire la traccia e alzare la testa: la croce del Monte Gambarogno, che poi è il traguardo finale, è sempre ben visibile. Ben presto si arriva a un bivio: a destra vi è il sentiero che si percorre in estate, e che aggira la montagna sulla destra, a sinistra invece si sale più diretti, fiancheggiando la pista di sci, e proseguendo in seguito a zig zag finché non si arriva in cresta, una cinquantina di metri a sinistra rispetto alla già citata croce.
L’escursione è facile e adatta a tutti, anche in inverno. Consiglio in ogni caso sempre di informarsi sull’innevamento prima di partire, soprattutto se con bambini. La salita, che dura poco meno di un’ora, non è estrema e lo scenario che si presenta davanti agli occhi una volta giunti in cima vale la gita. Se si ha tempo, dopo aver fatto una meritata pausa alla croce ed essersi goduti il panorama, vale la pena avventurarsi lunga la cresta per ammirare anche la vista verso l’Italia.
Scendere, percorrendo lo stesso sentiero, è ancora più facile e veloce (mezzoretta circa) anche se a metà marzo la neve, dopo mezzogiorno, è molle e rallenta un po’ il passo. Prudenza sempre!
Come definisco la gita? Breve ma intensa, per un minimo sforzo ma un massimo risultato. Vi ho convinti?
Quanta gioia ad alta quota per il Monte Gambarogno?
Qualche dato…
| DURATA | 1H30 circa |
| LUNGHEZZA | KM 3 |
| DISLIVELLO | M326 (positivo) |
| DIFFICOLTÀ | WT2 |
| RISTORO SUL PERCORSO | NO |
| ACQUA SUL PERCORSO | NO, SOLO ALL’ALPE DI NEGGIA (ANCHE WC) |
| ADATTO AI BAMBINI | SÌ |
| PUNTI PANORAMICI | SÌ |
| PARCHEGGIO | SÌ |
Qualche immagine…












