Racchettata a Cioss Prato: la Valle Bedretto non delude mai

In questo inizio di anno sono ancora un po’ stanca e acciaccata e quindi ne approfitto per andare alla scoperta di nuovi e facili sentieri da percorrere con le racchette (o ciaspole che dir si voglia). A questo giro è il turno di Cioss Prato, nella sempre splendida Valle Bedretto, e dei suoi due percorsi ad anello. Le previsioni del tempo sono ottime, motivo per cui decidiamo di partire per una racchettata a Cioss Prato.

La meteo però ci gioca uno scherzetto: il sole infatti non si fa vedere, nascondendosi sopra un soffitto di nebbia leggera! Ciò nonostante la giornata riesce perfettamente e ci permette di scoprire un itinerario che non avevamo ancora provato, in un contesto naturalistico idilliaco, nonché di evadere dallo stress della settimana (aspetto mooolto importante!).

La racchettata a Cioss Prato è davvero facile e adatta a tutti

A Cioss Prato gli anelli sono 2 e se combinati tra loro formano un solo itinerario, breve, super abbordabile e con un dislivello minimo, a prova di famiglia. Anche chi ha bambini che non vogliono camminare troppo, o semplicemente chi porta bambini nello zaino, trova quindi in Cioss Prato una soluzione per trascorrere una bellissima giornata nella neve. Anche Svizzera Mobile propone questa racchettata ed è la numero 956.

Ecco quindi l’itinerario suggerito

20 febbraio 2021, Cioss Prato – Gallinoso (m1516) – Prato (m1569)– Grasso dei larici (m1599) – All’Acqua (m1612)– Cioss Prato

Link all’itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Il luogo della partenza non si può sbagliare. Infatti risalendo in macchina la Valle Bedretto, da Airolo in una quindicina di minuti si giunge a Cioss Prato. Si nota subito lo sci-lift e vi sono ampie possibilità di parcheggio sia sulla destra che sulla sinistra della strada.

Una volta messe le racchette ai piedi, si può scegliere da che parte iniziare la passeggiata: il percorso è infatti circolare. Noi abbiamo deciso di andare dapprima verso destra, per intenderci in direzione di Bedretto e Airolo.

Il sentiero è da subito ben segnalato e ben battuto, non presenta né salite né discese esagerate, e si snoda in un bosco di larici. Un paesaggio idilliaco che permette un contatto molto stretto e rigenerante con la natura. Un silenzio incredibile. Un bianco che, in questa giornata grigia, si confonde quasi con il cielo.

Una volta arrivati a Prato si cambia direzione e si ritorna verso Cioss Prato, dove dopo una piccola salita si attraversa anche lo sci-lift. Si prosegue poi verso All’Acqua, a cui si giunge dopo circa un’ora dall’inizio della gita e, soprattutto, dopo l’unica vera salita della giornata. Agli sportivi veri forse interessa sapere che al termine di questa salita s’incrocia la traccia che porta alla Capanna Piansecco e al Chuebodengletscher, mete ambite ma decisamente più impegnative (soprattutto la seconda).

Da All’Acqua si segue il sentiero che riporta a Cioss Prato, a cui si arriva in una mezzoretta. Racchettata breve ma intensa e a contatto con una natura di una bellezza incontaminata, come tutta la Valle Bedretto!

Quanta gioia ad alta quota per la racchettata a Cioss Prato?

Classificazione: 4 su 5.

Qualche dato…

DURATA2h circa
LUNGHEZZA4 KM
DISLIVELLO180 M
DIFFICOLTÀWT2
RISTORO SUL PERCORSOAD ALL’ACQUA E A CIOSS PRATO
ACQUA SUL PERCORSONO, SOLO AD ALL’ACQUa E A CIOSS PRATO
ADATTO AI BAMBINI
PUNTI PANORAMICINO
PARCHEGGIO

Qualche immagine…

Racchettata a Dalpe: l’incanto di Boscobello e Val Piumogna

In questo periodo sportivamente allietato dai Mondiali di sci, tra le racchettate in Ticino che meritano una medaglia vi è la racchettata a Dalpe. Ok, forse Dalpe non è Cortina, ma vi assicuro che in quanto a paesaggi incantati non ha nulla da invidiare alla regina delle Dolomiti.

Anzitutto vale la pena ricordare che i percorsi sono 4 e portano il nome di 4 animali: riccio, scoiattolo, marmotta e lupo. A questo link trovate tutti i dettagli. I 4 itinerari possono essere combinati tra loro, così da creare un’escursione su misura sia a livello di lunghezza sia di dislivello, ben adattabile anche a chi non è un esperto di racchette.

Noi abbiamo voluto unire il Boscobello e la Val Piumogna e il risultato ottenuto è stato semplicemente incantevole.

La racchettata a Dalpe: un po’ scoiattolo e un po’ marmotta

Per la nostra racchettata a Dalpe abbiamo quindi scelto di percorrere dapprima il percorso scoiattolo e in seguito il percorso marmotta. In questo inizio di anno ho qualche acciacco (sarà l’età?!) e quindi ho preferito non esagerare, né con il dislivello, né con i chilometri… e in questo senso la scelta si è rivelata perfetta!

Ecco quindi l’itinerario suggerito

14 febbraio 2021, Dalpe (m1206) – Cléuro di Dalpe (m1272) – Boscobello (m1336) – Piumogna (m1405)- Boscobello (m1336) – Vidrasco – Dalpe (m1206)

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Pronti, partenza, via!

Il luogo della partenza è facile da trovare. Con l’auto si segue la via principale che sale da Prato Leventina e una volta arrivati a Dalpe, all’altezza della strada che scende verso il nucleo e l’hotel Des Alpes, si svolta a destra. Vi è un parcheggio dove si può lasciare la macchina e da cui si dirama un sentiero ben marcato nella neve.

Partiamo quindi seguendo questo sentierino e dopo circa 5 minuti svoltiamo a sinistra, iniziando a salire leggermente. Il sole è alto nel cielo e illumina il paesaggio. Non mi reco spesso, a Dalpe, ma mi rendo conto del potenziale di questo piccolo villaggio dell’Alta Leventina anche in inverno.

Teniamo sempre la sinistra e continuiamo a salire finché non arriviamo a Cléuro di Prato. Tanta neve, una stalla e qualche cascina qua e là rendono il paesaggio speciale. Già da qui si gode di un bel panorama, non solo su Dalpe ma anche sulle montagne circostanti. E quindi in lontananza si vedono l’assolata Carì e il Pécian (vi ricordate che meraviglia l’escursione al Pizzo Pécian?).

Continuiamo a salire finché non raggiungiamo la stradina ben battuta che s’infila nel Boscobello. Qui entriamo in un bosco magico e inizia una delle parti più spettacolari dell’escursione: i larici imbiancati, con il freddo di questi giorni, si sono trasformati in alberi incantati, che brillano sotto i raggi del sole che vi filtra attraverso. Qui è presente l’unico strappetto della giornata, ma vi assicuro che il posto è talmente bello che lo si supera senza nemmeno rendersene conto.

Il sentiero si allarga e da qui procediamo in falso piano, sempre al sole (attenzione! Mi dicono che nel mese di dicembre e di gennaio questa parte rimane più ombreggiata). In circa 15 minuti arriviamo al primo ponticello sulla Piumogna. Il fiume scorre tra le pietre innevate e il paesaggio invoglia a proseguire. Continuiamo quindi ad addentrarci nella Val Piumogna seguendo il sentiero sulla destra del fiume, che in altri 15 minuti circa ci porta dapprima nel nucleo di Polpiano, poi nel piccolo nucleo di Piumogna e infine al secondo ponticello sulla Piumogna. È un posto incantevole e, complice una giornata perfetta dal punto di vista meteorologico, fotografo tutti gli angoli possibili e immaginabili. Quanta pazienza per chi mi accompagna!!!

Dopo le foto di rito giunge il momento di tornare indietro, imboccando però il sentiero sull’altro versante del fiume, che in un quarto d’ora circa ci riporta, scendendo leggermente, al primo ponticello. Da qui riprendiamo la via che abbiamo percorso all’andata, in direzione di Dalpe. All’uscita del Boscobello decidiamo di allungare un po’ l’itinerario e fare una piccola deviazione verso lo scilift di Prato Leventina, senza però raggiungerlo: scendiamo infatti lungo il pendio, in mezzo alla neve fresca, fino a ricongiungerci con la strada che ci riporta alla macchina.

Giornata perfetta, luogo incantevole, scorci speciali: magia assicurata per questa escursione a portata anche dei più pigri!

Quanta gioia ad alta quota per la racchettata a Dalpe?

Classificazione: 4.5 su 5.

Qualche dato…

DURATA2h30 circa
LUNGHEZZA9.3 KM
DISLIVELLO277 M
DIFFICOLTÀWT2
RISTORO SUL PERCORSOSOLO IN PAESE
ACQUA SUL PERCORSOA INIZIO PERCORSO
ADATTO AI BAMBINI
PUNTI PANORAMICIÈ TUTTO UN PANORAMA!
PARCHEGGIO

Qualche immagine…

La racchettata in Leventina che non ti aspetti: la Capanna Garzonera

Ce ne sono diverse, in Leventina, e presto ve ne parlerò con gioia, ma la racchettata in Leventina che non ti aspetti è quella alla Capanna Garzonera.

Ma perché è proprio lei la racchettata in Leventina che non ti aspetti?

Perché è una delle meno scontate, una di quelle che non ti viene in mente subito, una di quelle che tendi a dimenticare perché “alla Garzonera ci si va solo d’estate”. E invece no, ma chi l’ha detto? Certo, raggiungere la Capanna non è così facile, ma con un po’ di impegno e di buona volontà ci si può arrivare.

Ecco quindi l’itinerario suggerito

26 dicembre 2020, Nante (m1428) – Segna (m1484) – Alpe Nuova (m1489) – Cascina di Prato (m1614) – Pian Taiöi (m1666) – Rifugio Garzonera (m2003) – Pian Taiöi (m1666) – Cascina di Prato (m1614) – Alpe Nuova (m1489) – Segna (m1484) – Nante (m1428)

Link all’itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Partiamo da Nante in un 26 dicembre freddo, parecchio freddo. In dicembre – e questo è un aspetto che vi consiglio di considerare – sul versante di Nante non vi è molto sole. Arriva sul tardi (se arriva). Ma arriva, senz’altro, nei primi mesi dell’anno. Quindi se cercate il sole invernale vi conviene andare alla Capanna Garzonera in quel periodo. Anche se una volta in cima il sole c’è. Sempre!

Alla fine del paese di Nante si segue la strada asfaltata che va verso l’Alpe Nuova. L’itinerario è semplice e volendo non serve mettere le racchette. Subito dopo l’Alpe Nuova però, all’altezza dell’acquedotto che si trova accanto al torrente Calzascia, la musica cambia. Il sentiero, o meglio, la traccia sale in mezzo agli alberi. Non vi è una vera e propria direzione, basta continuare a salire, tenendo il torrente sulla propria sinistra, finché il sentiero non spiana e ci si ritrova nel piccolo paradiso di Cascina di Prato. Qui, oltre a perdersi per quanto è bello il posto, si attraversa un ponticello e si segue la traccia verso sinistra fino ad arrivare al Pian Taiöi.

Al Pian Taiöi si oltrepassa un altro ponte e si torna a salire. A salire decisamente. Quella che manca è infatti la tratta più impegnativa e difficile dell’escursione (circa un’ora). Il dislivello non è molto (sono all’incirca 300m) ma il sentiero è molto ripido, la neve è soffice e la traccia stretta e poco visibile. Inoltre, ed è questo a rendere difficile questa parte di salita, il sentiero è un po’ storto, quindi basta davvero poco per scivolare.

L’aspetto positivo è che la Capanna Garzonera si vede solo alla fine, quando ormai sei arrivato. Hai quindi una sorta di effetto sorpresa, che dopo gli ultimi dieci tostissimi minuti di salita ti fa quasi dire, in una sorta di delirio, “oh guarda, sono già arrivato”. Il luogo è speciale: una terrazza soleggiata sull’alta Leventina, con vista sul massiccio del Gottardo da una parte e sulle cime a cavallo tra Leventina e Alta Valle Maggia dall’altra.

Il rifugio non è custodito ma è sempre aperto, ideale quindi per riscaldarsi se le temperature sono basse.

Il ritorno, sulla stessa tratta dell’andata, è molto veloce, con le racchette sembra quasi di volare. In men che non si dica scendiamo al Pian Taiöi e alla Cascina di Prato – dove ci fermiamo per una breve pausa-set fotografico (un grande grazie alla pazienza di mio marito…!) – e arriviamo a Nante.

Quanta gioia ad alta quota per la racchetta alla Capanna Garzonera?

Classificazione: 4 su 5.

Qualche dato…

DURATAANDATA: 2H20, RITORNO: SI VOLA!!!
LUNGHEZZA12.5KM
DISLIVELLO649M
DIFFICOLTÀT2
RISTORO SUL PERCORSONO MA AL RIFUGIO GARZONERA, CHE NON È CUSTODITO, CI SI PUÒ CUCINARE QUALCOSA 🙂
ACQUA SUL PERCORSONON IN INVERNO
ADATTO AI BAMBININON IN INVERNO
PUNTI PANORAMICISÌ, SULL’ALTA LEVENTINA
PARCHEGGIOSÌ, A NANTE CI SONO DIVERSI PARCHEGGI

Qualche immagine…

Escursione al Pizzo Pécian – Un’allucinazione che si trasforma in realtà

Ci avevo già provato l’anno scorso, a salire al Pécian, ma l’avevo fatto arrampicandomi dai laghi di Chièra, seguendo delle tracce improbabili. E non era stata una grande idea: quando avevo realizzato che, se mi fosse scivolato un piede, sarei finita diretta nel lago, ero tornata indietro con la coda tra le gambe. Quindi avevo un conto aperto con l’escursione al Pizzo Pécian e…

…l’escursione al Pizzo Pécian andava assolutamente ritentata!

Oggi era la giornata perfetta per farlo! Questo mese di novembre, infatti, sta regalando giornate fantastiche e super soleggiate, perfetta per una passeggiata che si candida a diventare una delle più belle escursioni in Ticino dell’anno!

Ecco quindi l’itinerario suggerito…

22 novembre 2020, Somprei (1857m) – Alpe di Chièra (2036m) – Pian Pécian (2263m) – Pécian (2662m) – Pian Pécian (2263m) – Alpe di Chièra (2036m) – Somprei (1857m)

Itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Arrivati a Somprei (sopra Osco), dove abbiamo parcheggiato, il termometro dell’auto segnava -2.5 gradi. Per un attimo abbiamo pensato che avremmo avuto freddo e che avremmo incontrato neve… e invece no! La temperatura era perfetta, anche se in cima tirava un po’ di vento, e neve vera e propria l’abbiamo incontrata solo negli ultimi metri prima di arrivare al Pécian. Ma non è riuscita a guastarci la festa. 

Somprei è un bellissimo nucleo di case che si affacciano con fierezza sulla Leventina. Un piccolo paradiso terrestre da cui parte il sentiero in direzione dell’Alpe di Chièra e dei laghi di Chièra. Fino all’Alpe la salita e dolce e non vi sono particolari difficoltà. Mi stupisce, solo, non trovare animali. Ma del resto, ragiono, siamo in novembre e l’inverno si avvicina. 

All’Alpe di Chièra si vede la croce della nostra meta finale. Il sentiero inizia a salire e bisogna prestare molta attenzione a non perdere la deviazione per il Pécian situata, verso nord-ovest, in prossimità di un’antenna. Non ci sono, infatti, cartelli, ma solo due scritte su due sassi vicini: sul primo sono rappresentate una croce e una freccia, sulla seconda i resti di quella che, una volta, era la scritta Pécian. 

Una volta presa la deviazione, bisogna un po’ impegnarsi per non perderla! Infatti le tracce sono un po’ confuse. Nel dubbio basta tirare dritto in direzione del Pizzo, tanto il sentiero lo si ritrova. E sale, e curva, e gira, e curva un’altra volta, e un’altra volta ancora. L’oretta di salita che ci separa dal Pécian è un continuo zigzagare, che quasi gira la testa! Guardi su, ti fermi, respiri (o sospiri) e ti dici “Dai che ci siamo!”. E invece no! Sembra sempre di essere vicini alla meta… ma è solo un’allucinazione! La vetta non arriva mai… ma quando finalmente arriva, dopo gli ultimi metri resi più difficili dalla neve presente sul sentiero… l’allucinazione si trasforma in una splendida realtà! 

Si vede, per prima cosa, la croce: tanto piccola da lontano, tanto imponente quando te la ritrovi davanti. Poi è sufficiente fare due passi in più (o meglio, trovare il coraggio di farli, per chi soffre di vertigini come la sottoscritta) per vedere, sotto, i laghi di Chièra: blu scuro, sia quello piccolo sia quello grande, e con qualche spruzzata bianca quello piccolo, già un po’ ghiacciato. Sulla sinistra, invece, si apre uno splendido scenario montano dominato dal Pécianett, dal Pizzo delle Colombe e dal Pizzo del Sole, mentre sulla destra la vista spazia senza limiti su tutta la Leventina, da Biasca al Gottardo. Il cielo è molto terso e il panorama è meraviglioso, per godercelo appieno ci concediamo quindi una pausa pranzo all’ombra (inesistente!) della croce del magnifico Pécian. 

È difficile andarsene da un posto così ma l’arietta è fresca e quindi decidiamo di scendere, concentrandoci nei primi pezzi di discesa dove c’è la neve. Arriviamo a Somprei in circa un’ora e mezza.

Per chi fosse interessato ricordo che scendendo, e una volta arrivati al famoso incrocio dove si prende la sinistra per il Pécian, c’è sempre la possibilità di salire verso i laghi di Chièra, così da ammirarli da vicino e non solo dall’alto. E vi assicuro che vale la pena fare un’ulteriore oretta di salita!

Quanta gioia ad alta quota per l’escursione al Pizzo Pécian?

Classificazione: 4.5 su 5.

Qualche dato…

DURATAANDATA: 2 H CIRCA, RITORNO: 1.30
LUNGHEZZA9.13 KM
DISLIVELLO843
DIFFICOLTÀT3
RISTORO SUL PERCORSONO
FONTI D’ACQUA SUL PERCORSO
ADATTO AI BAMBININO. IN COMPENSO CON I BAMBINI VA SI PUÒ ANDARE AI LAGHI DI CHIÈRA
PUNTI PANORAMICIASSOLUTAMENTE!
PARCHEGGIOSÌ, A SOMPREI

Qualche immagine…