Capanna Quarnei – Un must tra le escursioni estive in Ticino

È una domenica di giugno ma è come se fosse estate inoltrata. Danno molto sole e molto caldo, premessa ideale per lasciare la città e andare a cercare un po’ di frescura in alta quota. Con me oggi ci saranno delle amiche speciali che ho conosciuto grazie ai social network – e che saluto 🙂 – e una di loro si trova già in Val Malvaglia. Ecco quindi che la scelta della meta cade facilmente sulla Capanna Quarnei. È un’escursione speciale, che ti avvicina all’alta montagna senza però chiederti uno sforzo eccessivo, e che soprattutto ti porta in un luogo davvero meraviglioso, dove fermarsi per ore a guardare le cime circostanti e ad ascoltare il rumore dell’acqua che, quasi ovunque, ti accompagna.

Da Cusié alla Capanna Quarnei, andata senza ritorno

Raggiungere la Capanna Quarnei davvero non è difficile: vi si arriva dopo circa un’ora e trenta di camminata da Cusié. La Capanna si trova su un pianoro che domina la Val Malvaglia, un pianoro da cui la vista può arrivare fino all’Adula. Quindi ogni volta che alzo lo sguardo sogno di salire sulla vetta più alta del Ticino. E di non tornare da tanto è bello. Scherzi a parte, per il ritorno si può scegliere un sentiero alternativo.

Ecco quindi l’itinerario suggerito…

13 giugno 2021, Cusié (m1651) – Alpe della Bolla (m1644) – Alpe di Prato Rotondo – Ürbell (m2059) – Capanna Quarnei (m2107) – Alpe di Quarnei (m2045) – Alpe di Pozzo (m1886) – Cusié (m1651)

Itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Lasciamo l’auto a Cusié. Vale la pena fare una premessa: da Malvaglia la strada è lunga e, a dirla tutta, nemmeno troppo comoda. Soprattutto superato lo splendido nucleo di Dandrio, composto da diverse case di pietra, diventa molto stretta e con diversi tornanti. Il mio augurio? Evidentemente quello di non incontrare un’altra macchina che scende!

A Cusié fortunatamente vi sono diversi parcheggi e il sentiero è subito ben visibile. Oltretutto, per chi fa fatica a carburare, parte pure in discesa, all’ombra di un bosco molto verde. Ma l’illusione dura poco! Dopo aver raggiunto in una ventina di minuti l’Alpe delle Bolla, cominciamo a salire.

Dapprima dolcemente, fino ad arrivare a un ponticello, che attraversiamo. Si capisce che è inizio stagione perché c’è tantissima acqua e il rumore quasi assordante. Bellissimo!

Da qui il sentiero si fa più ripido. In una ventina di minuti arriviamo all’Alpe di Prato Rotondo. La vista si apre sulla Val Malvaglia da una parte e sulle cime ancora innevate dall’altra. Cominciamo a far fatica perché fa molto caldo ma non ci perdiamo d’animo in quanto il sentiero, in questa tratta che è la più ripida, fortunatamente è all’ombra. Camminiamo per una buona mezzora in salita, che a dire il vero diventa molto di più perché ogni scusa è buona per fermarsi a chiacchierare e a riprendere fiato! Se non altro in questo modo non ci accorgiamo di questi 300 metri di dislivello.

Arriviamo ad Ürbell ed è un primo sussulto. Un prato verde, verdissimo, con 5-6 cascine: dietro, imponenti e rocciose, le montagne, davanti una vista spaziale sulla Val Malvaglia. La pausa foto è d’obbligo e ci fermiamo una decina di minuti. Si vede in lontananza la Capanna Quarnei, che raggiungiamo in una decina di minuti.

Anche la Capanna è molto bella e sono molto accoglienti. Ci troviamo talmente bene che la pausa pranzo si trasforma quasi in una merenda e ci prepariamo per scendere ormai a pomeriggio inoltrato.

Per la discesa optiamo per un altro sentiero, così da non ripetere quello dell’andata, e ci dirigiamo quindi verso l’Alpe di Quarnei. A mio avviso è il punto più bello dell’escursione. Potrei fermarmi per ore ad ammirare il paesaggio, le montagne, l’Adula in lontananza. In Ticino abbiamo la fortuna di avere molti luoghi splendidi ma questo, se dovessi stilare una top ten, vi rientrerebbe.

Prendiamo il sentiero che dopo le stalle scende a sinistra e che in una ventina di minuti ci porta all’Alpe di Pozzo. In alto si sta sciogliendo talmente tanta neve che le due cascate sono in piena. Da qui il sentiero diventa strada sterrata fino a Cusié. Questa tratta, che dura circa mezzora, non è bellissima, devo essere onesta, ma ci siamo talmente riempite gli occhi (e il cuore) in precedenza che va bene così.

Un’escursione speciale in un posto speciale, per quella che a mio avviso è una delle escursioni da fare durante l’estate ticinese. Portando un costume!

Quanta gioia ad alta quota per l’escursione alla Capanna Quarnei?

Classificazione: 4.5 su 5.

Qualche dato…

DURATAANDATA: 1H30 CIRCA, RITORNO: 1H15
LUNGHEZZA8.46 KM
DISLIVELLO568M
DIFFICOLTÀT2
RISTORO SUL PERCORSOSÌ, ALLA CAPANNA QUARNEI
FONTI D’ACQUA SUL PERCORSO
ADATTO AI BAMBINISÌ SE ABITUATI A CAMMINARE
PUNTI PANORAMICI
PARCHEGGIOA CUSIE

Qualche immagine…

Racchettata in Dötra, un facile, meraviglioso classico

Raggiungere con le racchette da neve il nucleo di Dötra, situato in Valle di Blenio – per la precisione tra Olivone e il Lucomagno – è un must dell’inverno ticinese: per farlo vi sono diversi itinerari, che non richiedono sforzi particolari. Si può infatti partire sia da Campra, che da Camperio-Piera. Questa questa volta, per la nostra racchettata in Dötra, abbiamo scelto di salire da Camperio-Piera. 

La racchettata in Dötra partendo da Camperio-Piera

Preciso, anzitutto, che a Piera non vi sono moltissimi parcheggi: suggerisco quindi di non arrivare troppo tardi! Se non avete in mente dove si trova Piera, non temete perché non potete sbagliare: poco dopo Camperio, infatti, continuando a salire troverete un nucleo di case e, soprattutto, diverse auto parcheggiate lateralmente sulla strada cantonale. Siete arrivati a Piera!

Ecco quindi l’itinerario suggerito

11 gennaio 2020, Piera (m1306) – Piana di Dasunda (m1687) – Dötra (m1749) – Piana di Dasunda (m1687) – Piera (m1306)

Link all’itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

Partendo da Piera, il primo tratto di percorso è su strada asfaltata e, a dipendenza del livello di innevamento, è possibile mettere subito le racchette. Quando siamo stati noi, a inizio gennaio 2020, a dire il vero il primo pezzo era anche parecchio ghiacciato: quindi in questo caso si è rivelato molto utile avere le racchette!

Partiamo in una mattina soleggiata di inizio gennaio. Non c’è moltissima neve purtroppo e, poco dopo il primo tornante, ci imbattiamo in un cartello che indica la Capanna Dötra. Scegliamo di seguire la direzione segnalata e ci rendiamo subito conto che è una buona idea: ci ritroviamo infatti subito nel bosco, allontanandoci dalla strada asfaltata. La salita non è troppo impegnativa e ci permette di chiacchierare e di guardarci in giro, contemplando la splendida natura che ci circonda.

Usciti dal bosco, sulla destra e poco lontano si vedono le cascine di Oncedo. Continuiamo a salire e ci ritroviamo nuovamente nel bosco. Quel che ci vuole per scaricare la tensione della settimana. A un certo punto attraversiamo il ruscello, ciò che ai miei occhi rende l’itinerario ancor più fiabesco. Non so spiegarvi perché ma in inverno, con la neve, per me i fiumi e i ruscelli aggiungono magia al percorso.

Raggiungiamo poi la Piana di Dasunda e, compiendo gli ultimi passi in salita, arriviamo in Dötra. In totale ci abbiamo impiegato un’ora e un quarto. Il nucleo è molto bello e regala attimi di vera pace.

Non c’è una nuvola in cielo e quindi vale la pena fare uno sforzo in più e salire oltre il nucleo di case. È sufficiente salire una decina di minuti per ritrovarsi davanti agli occhi un panorama molto aperto: si scorgono, tra le altre cime, il Pizzo Rossetto, l’Adula e le splendide montagne della regione del Lucomagno. Una gioia per gli occhi e per il cuore!

Ci concediamo un buon pranzetto al Grotto Dötra e torniamo a Piera. La discesa è veloce, in un’oretta siamo di ritorno alla nostra macchina.

La racchettata in Dötra è molto piacevole e la salita non è faticosa, ciò che rende l’escursione a portata di tutti, anche di chi è alle prime armi con le ciaspole. Purtroppo quel giorno ci siamo lasciati completamente assorbire dalla natura e dal panorama e, di conseguenza, i reperti fotografici sono limitati. Ogni tanto, nei posti speciali, succede anche questo!

Quanta gioia ad alta quota per la racchettata in Dötra?

Classificazione: 4 su 5.

Qualche dato…

DURATAANDATA: 1.15H, RITORNO: 1H
LUNGHEZZA6 KM
DISLIVELLO457M
DIFFICOLTÀWT2
RISTORO SUL PERCORSOSÌ, A DÖTRA VI SONO SIA IL RISTORO CAPANNA DÖTRA CHE IL GROTTO DÖTRA
FONTI D’ACQUA SUL PERCORSO
ADATTO AI BAMBINI
PUNTI PANORAMICINO
PARCHEGGIO

Qualche immagine…

Una bella escursione in Valle di Blenio: il Pizzo Rossetto

Lockdown finito, nervi ancora un po’ a fior di pelle, tanta voglia di stare all’aria aperta e forma fisica da inizio stagione, quindi ancora (decisamente) da migliorare. Queste sono le condizioni di partenza di questa bella escursione in Valle di Blenio. Bene ma non benissimo considerando che, una volta parcheggiata l’auto in paese a Olivone, ci aspettano circa 1200 metri di dislivello positivo e circa 6 ore di camminata. Ma ne vale la pena perché…

Con questa escursione in Valle di Blenio puoi godere di un panorama a 360 gradi su tutta la Valle del Sole

Dal Pizzo Rossetto, infatti, quello che si apre davanti agli occhi è uno scenario incredibile, che ripaga di tutte le fatiche del percorso circolare proposto.

Ecco quindi l’itinerario suggerito

21 maggio 2020, Campo Blenio (1216m) – Ronch da Guald (1574m) – Capanna Bovarina (1870m) – Alpe di Bovarina (2006) – Passo Cantonill (1936m) – Pizzo Rossetto (2097m) – Passo Cantonill (1936m) – Ör Tamina (1852m) – Scandoàir (1566m) – Campo Blenio (1216m)

Link all’itinerario su SvizzeraMobile

Pronti, partenza, via!

La prima tappa da raggiungere è la Capanna Bovarina (circa 2 ore e 15 secondo i cartelli, noi ce ne abbiamo messe 2). Il primo tratto, pur se su strada carrozzabile fino alle cascine di Ronch da Guald (anche se da curva a curva si riesce a tagliare con dei sentieri un po’ improvvisati), è davvero piacevole e attraversa molti prati in fiore. Al Ronch da Guald si abbandona la strada, si prende il sentiero e si scende leggermente fino al ponticello sul fiume, per poi tornare a salire.

Qui la storia cambia. Decisamente. Dal Ronch da Guald, infatti, la salita è bella ripida e i 300 metri di dislivello per arrivare alla Capanna Bovarina mi fanno bramare un secondo caffè. Che ordino non appena arriviamo. L’aria è fresca, in cielo non c’è una nuvola e assaporarlo fuori mi ricorda quanto, per me, montagna significhi libertà. Staccare la spina. Dimenticare il quotidiano. Gioia, in una parola!

Ripartiamo alla volta dell’Alpe Bovarina, che raggiungiamo in una ventina di minuti. All’Alpe c’è una pace assoluta e c’è ancora neve, che se si sta sciogliendo. L’unico rumore, infatti, è quello dell’acqua, ben definito, che scorre verso valle. Dall’Alpe scendiamo verso Predasca facendo ben attenzione, qualche curva prima, a non perdere la deviazione per il Passo Cantonill.

Il sentiero è ben definito e piuttosto largo, taglia la montagna in orizzontale e, quindi, sale piuttosto dolcemente. A un certo punto rischiamo anche di perderlo, il sentiero! Colpa più della neve che nasconde gli amati segni bianco-rossi o del fatto che continuiamo a chiacchierare?

Improvvisamente, poi, la dolce salita si trasforma in un ripido sentiero, che percorriamo fino al Passo Cantonill. Qui ci ritroviamo davanti a un immenso prato verde, un balcone fiorito con vista su Anveuda, Dötra e le montagne ancora innevate del Lucomagno. È un posto perfetto, fidatevi, per fare picnic!!! Anche perché poi, con la pancia piena, la salita finale fino al Pizzo Rossetto (circa 25 minuti) è meno faticosa!

Al Pizzo Rossetto il panorama è fantastico e la testa, a guardare giù, a chi soffre di vertigini come me gira parecchio! E mi aiuta, inconsapevolmente, a girare su me stessa per godermi senza paura lo spettacolare panorama a 360 gradi sulla Valle di Blenio. Dal Lucomagno alla regione del Pizzo delle Colombe, dal Piz Terri alla diga del Luzzone, dall’Adula al Sosto. In una giornata così, tra l’altro, ci si rende anche conto molto bene del perché la Valle di Blenio venga chiamata Valle del Sole!

Il sole è ancora alto nel cielo ma è comunque ora di scendere. Per rientrare a Campo Blenio prendiamo il sentiero “direttissimo” che passa da Scandorair. Poco più di un’ora di discesa spacca gambe, in parte nel bosco, dove vi consiglio di prestare attenzione alle radici e… alle caviglie.

Arriviamo a Campo Blenio piuttosto stanchi ma non rinunciamo a una veloce visita all’Azienda agricola Croce, per comprare yogurt e marmellata per la colazione, meritata, del giorno dopo!

Quanta gioia ad alta quota per l’escursione al Pizzo Rossetto?

Classificazione: 4 su 5.

Qualche dato…

DURATACIRCA 6 H
LUNGHEZZA16.3 KM
DISLIVELLOCIRCA 1220 M
DIFFICOLTÀT2
RISTORO SUL PERCORSOSI PUÒ MANGIARE ALLA CAPANNA BOVARINA
FONTI D’ACQUA SUL PERCORSO
ADATTO AI BAMBINIPER I BAMBINI È UN PO’ LUNGA. EVENTUALMENTE SCEGLIERE DI RECARSI SOLO ALLA CAPANNA BOVARINA
PUNTI PANORAMICIDAL PIZZO C’È UN PANORAMA PAZZESCO!
PARCHEGGIO SÌ, A CAMPO BLENIO

Qualche immagine…